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Budapest, Ungheria - Zeneakadémia - Basso elettrico





Sebastiano Zallot


La parte più difficile dell’Erasmus per me è stata quella prima di partire; mi trovavo nel pieno della lavorazione della tesi triennale e contemporaneamente frequentavo i corsi del biennio, e ho trovato piuttosto stressante vagliare le Accademie a cui inviare la domanda e preparare tutti i documenti e le carte per finalizzarla. Ma è stata tutta fatica ripagata.



Budapest era la mia terza ed ultima scelta, inserita più che altro dopo aver letto le varie esperienze positive dei ragazzi in questo Blog del Conservatorio. Tuttavia dopo aver perso la mia prima scelta (la scadenza di invio della domanda era troppo anticipata) e dopo che la seconda si è fatta attendere troppo (l’accettazione della domanda è arrivata a Giugno, mentre già in Aprile era arrivata quella da Budapest), mi sono ritrovato a optare per l’Accademia di questa grande città dell’Est, che si è rivelata un’ottima meta per quest’esperienza, tanto da portarmi a prolungare il periodo di permanenza da un semestre ad un intero anno accademico.

L’alloggio l’ho trovato assieme ad un altro ragazzo del Venezze proveniente dal dipartimento classico (la sua esperienza la trovate in questo Blog) con il quale sono stato messo in contatto da Monica visto che eravamo diretti verso la stessa meta. Consiglio di prendersi per tempo per trovare l’alloggio, il primo semestre inizia verso fine agosto/inizio settembre. Nella scelta dell’alloggio consiglio se possibile di considerare la posizione della sede del vostro dipartimento e la vicinanza ai mezzi; io ho avuto casa nel distretto VI e XIII (cambiata tra i due semestri), nella parte Nord di Pest, non troppo lontano dalle sedi principali della Zaneakadémia (il “Main building” e il “Ligeti Building”), facilmente raggiungibili grazie anche alla prossimità dell’efficientissima linea di tram 4/6. Tuttavia essendo studente jazz, la stragrande maggioranza delle lezioni per me erano tenute nella sede del dipartimento jazz, ovvero nel “Köztelek building”, situato più a sud nel distretto IX, anche questo raggiungibile comodamente con il tram 4/6 (fermata Corvin-Negyed) e dal distretto XIII pure con lo storico tram 2 con vista sul Danubio: chiaramente le distanze e i tempi di percorrenza erano un po’ più lunghi rispetto a quelli per arrivare alle sedi principali, ma nulla di drammatico comunque. Budapest è infatti una capitale che può vantare una capillare rete di mezzi pubblici, tram, metro, autobus e filobus, e sono previste anche importanti detrazioni negli abbonamenti per gli studenti.


Rispetto alla monumentale sede principale, comprensiva di un’iconica sala concerti, e rispetto al “Ligeti Building”, sede molto moderna comprensiva degli uffici amministrativi, nonché delle celeberrime aulette studio insonorizzate prenotabili on-line, la sede del dipartimento jazz si presenta come un edificio molto meno appariscente e datato (tant’è che non ho nemmeno una foto). L’accoglienza è stata comunque ottima: il dipartimento jazz è una piccola entità dove gli insegnanti sono tra i migliori musicisti in Ungheria, e sono tenuti corsi di ottimo livello, non ancora tutti garantiti in lingua inglese, ma ci stanno lavorando (e comunque in qualche modo si fa). Ho apprezzato molto la calorosità di insegnati e diversi studenti, capaci di coinvolgermi anche al di fuori delle lezioni, talvolta consigliandomi concerti, eventi o altro. Quasi sempre dovete farvi avanti voi comunque, chiedete e siate curiosi. Con mia sorpresa ho invece trovato poca presenza internazionale nel dipartimento jazz, eravamo solo 3 studenti Erasmus il primo semestre e 2 nel secondo, mentre nel dipartimento classico la presenza era decisamente più consistente, con anche studenti stranieri iscritti a tempo pieno. Sporadicamente durante l’anno sono organizzati da dei “mentors” alcuni incontri tra tutti gli Erasmus dell’Accademia.



La mia esperienza è stata in parte singolare perché segnata dall’offerta, da me accettata, di studiare sia basso che contrabbasso, scelta che mi ha portato ad affrontare un’ingente mole di studio, rendendomi un assiduo frequentatore delle aule studio spesso fino a chiusura.

Nella sede del dipartimento jazz non c’è la possibilità di prenotare le aule per studiare, semplicemente si richiedono le chiavi in portineria se sono disponibili, e si può stare dalla mattina presto fino alle 20.00 (talvolta anche oltre, fino alle 21.00, però nel primo semestre c’era un portinaio che mi veniva puntualmente a bussare alle 19.50 per mandarmi via), all’occorrenza mettendosi d’accordo con gli altri studenti, sia per orari che per disponibilità strumenti. In genere in mattinata e nel primo pomeriggio vi sono numerose lezioni, ma dalle 16-17 in poi l’edificio tende a svuotarsi. L’edificio è chiuso nel fine settimana.

Le aulette dedicate allo studio del “Ligeti building” sono comunque prenotabili on-line da uno studente jazz (ma solo quelle vuote o con piano a muro) e presentano orari più ampi, chiudono alle 24 e sono aperte anche nel fine settimana.


La vita musicale della città è sicuramente uno dei punti forti dell’esperienza: in una città come Budapest si può ascoltare musica ogni sera, di tutti i generi. Soffermandomi sul jazz i luoghi principali sono il Budapest Jazz Club, locale convenzionato con l’Accademia il quale offre sconti per studenti su alcuni eventi, numerose jam sessions ed è anche il luogo dove si tengono i concerti di fine semestre (oltre all’opportunità di suonarvi con la Big Band dell’Accademia), e l’Opus Jazz Club, più formale e sofisticato, situato nei pressi della sede del dipartimento Jazz assieme a innumerevoli altri piccoli locali dove il jazz è di casa. Vi sono inoltre sale da concerto come il Müpa (che offre ottimi sconti agli studenti), il MOMKult e la nuovissima Zene Haza (House of Music) che nei programmi contengono numerosi eventi jazz con artisti locali e internazionali di primo livello.

Ho lasciato per ultima la città, non semplice scenografia ma protagonista dell’esperienza, Budapest certo non manca di attrazioni da visitare e luoghi da vivere...lascio a voi il piacere della scoperta.

In conclusione consiglio a tutti quelli che ne abbiano la possibilità di fare un’esperienza come questa, sia che vogliate passare un semestre (meglio se il primo) o un anno accademico, sono entrambe opzioni valide a Budapest.


 

TIPS


1. Cercate di conoscere tutta la città, frequentate e provate più luoghi/locali possibili.

2. Durante un’esperienza all’estero sarà molto facile legare con altri Erasmus perché si trovano nella vostra stessa situazione, mentre sarà più difficile con gli autoctoni. Anche se da principio la maggior parte di loro vi guarderà con freddezza, non lasciatevi demoralizzare, cercate sempre di fare voi il primo passo, è una parte importante dell’esperienza. Tenete comunque a mente che la barriera linguistica potrebbe essere un problema, a Budapest l’inglese è generalmente parlato, tuttavia non mancano anche tra gli studenti ragazzi che in pratica non lo parlano. Se volete immergervi di più nel luogo, l’Accademia offre anche un corso di Ungherese, potrebbe essere una buona idea frequentarlo. Io stesso ho iniziato il corso ma l’ho dovuto abbandonare presto per mancanza di tempo, mentre so di uno studente Erasmus che in un anno è riuscito a raggiungere un accettabile livello di comprensione base della lingua ungherese (per intavolare semplici conversazioni e comprendere parti di un discorso, cogliendone il senso generale).

3. So di alcune istituzioni che richiedono come minimo un anno di Erasmus, senza l’opzione semestrale, non abbiate paura di queste proposte perché penso che le percentuali che partiate per un semestre e poi rimaniate per l’intero anno (come ho fatto io) siano piuttosto alte. Sconsiglio invece, se possibile, l’opzione del solo secondo semestre.

4. Il clima invernale non è eccessivamente più freddo di quello nostrano (almeno di quello del Veneto, dal quale l’Ungheria non è poi così lontana), tuttavia tende ad essere molto secco, per la gioia delle vostre labbra e mani.


 

Resto a disposizione per ulteriori informazioni all'indirizzo mail: seba255@virgilio.it




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