Giovanni Zaniol

La mia esperienza di Erasmus a Lisbona non è stata sempre al top, ma nonostante questo è stata comunque utilissima e fondamentale per moltissime cose che ho imparato, capito su di me, sulla vita, sulla musica, su quello che volevo fare dopo e via dicendo. Posso dire tranquillamente che anche se non è andata del tutto bene come mi sarei aspettato ho comunque fatto benissimo a farla ed è stata una tappa fondamentale che non poteva mancare nel mio percorso.
Per questo la premessa è che l'Erasmus va fatto a priori, che vada bene o male è tra le esperienze più utili e incredibili che si possano mai fare e tra l'altro il più delle volte va anche bene.
La scuola era il motivo principale per cui sono andato lì ed è stata comunque un'ottima scelta, perché offre agli studenti di composizione possibilità di concerti, eventi, masterclass, o anche solo di incontro e scambio di idee, che nei conservatori italiani sarebbero a dir poco inimmaginabili. Gli insegnanti di composizione sono generalmente molto validi e in un anno ho avuto la possibilità di seguire corsi con molti di loro, avevo ovviamente il corso di composizione principale con un insegnante ma poi ho seguito corsi di analisi, tecniche di composizione, orchestrazione, storia della musica con altri insegnanti di composizione e quindi sempre molto orientati all'aspetto pratico dello scrivere musica.
Le possibilità che ho avuto di far eseguire dei miei brani in concerti, saggi, laboratori anche al di fuori della scuola stessa, confrontandomi allo stesso tempo con i brani degli altri studenti e di altri autori contemporanei, sono state in un anno di più di quelle che avrei potuto avere in 100 anni nei conservatori che ho frequentato in Italia. Questo è probabilmente dovuto anche al fatto che le scuole di composizione in Portogallo sono poche, forse cinque o sei, e quindi chiunque voglia studiare composizione si riversa lì e si creano ampie situazioni di confronto e convivialità tra decine di studenti che in Italia con la frammentazione in tanti piccoli conservatori sarebbero impossibili.
Inoltre ho trovato una mentalità molto più aperta ed accogliente verso le idee degli studenti, che non impone di scrivere per forza come vuole che si scriva il proprio insegnante come, se mi consentite di dirlo, ho spesso riscontrato in Italia. Il risultato di questa mentalità sono concerti di composizione che magari sembrano un po' meno seri/standardizzati/professionali ma che sono senz'altro più vari, originali e divertenti. Il risultato è che io e penso anche gli altri studenti ci sentivamo liberi, tranquilli e senza particolari ansie, pressioni e manie di competizione. Ed è anche che ho potuto passare un anno immerso nella musica, negli strumenti, nei suoni reali, nel confronto continuo con altri strumentisti e compositori, e non solo nei fogli di carta da portare a lezione che il 99,99% delle volte restavano carta e basta.
Quindi tutto sommato posso dire che come studente di composizione mi sono trovato alla grande nella Escola Superior de Música de Lisboa, la loro accoglienza è stata superlativa, e se dico che l'esperienza a Lisbona non è andata sempre bene è stato più per motivi esterni alla scuola che non sto qui ad elencare.
Anche Lisbona come città non sarà Parigi o Berlino ma offre comunque una quantità di concerti ed eventi notevole, per tutti i generi musicali, dalla musica classica al pop fino a quella sperimentale più folle. In un anno ho avuto possibilità di assistere ad ottimi concerti dei generi più disparati, dalla sala da concerti più famosa dell'orchestra Gulbenkian a piccoli posti per la musica contemporanea dove ci ritrovavamo in 15 persone se andava bene. Anche molti concerti organizzati dalla scuola sono stati memorabili e di altissima qualità. Va anche sottolineato che in Portogallo il livello degli strumentisti a fiato è generalmente molto alto perché c'è una forte tradizione delle bande di paese. Inoltre per chi è interessato alla musica contemporanea ci sono sempre molte iniziative, specialmente nelle città più grandi.
Passando al capitolo casa, trovare una stanza è stato parecchio difficile, come d'altronde è in tutti i posti così gettonati dove un annuncio di una stanza decente riceve tranquillamente 30 messaggi in un'ora. Non è niente di impossibile e di tragico e alla fine ci sono in qualche modo riuscito, così come tutti quelli che conoscevo, ma ha richiesto un certo impiego di tempo ed energie che magari mi sarei potuto risparmiare se fossi andato in un posto un po' meno gettonato. Per questo trovo personalmente che andando in posti un po' meno assaliti dal turismo e dall'Erasmus di massa si possano fare esperienze un po' più autentiche e anche meno stressanti, ma è ovvio che questo dipende da persona a persona perché molti che ho conosciuto lì si trovavano benissimo a Lisbona e la ritenevano la migliore città per un Erasmus.

TIPS
1 - Andate in Erasmus. Se siete indecisi, andateci. Se non volete andarci, andateci lo stesso;
2 - L'Erasmus per studio è un'esperienza molto libera, non si hanno vincoli precisi e si può scegliere di impiegare il proprio tempo come meglio si crede. Da quello che ho vissuto io posso consigliare di non fare solo festa 24 ore al giorno ma anche di scegliere la scuola per poter fare esperienze, corsi, concerti, eventi che non si potrebbero fare in Italia, soprattutto dal punto di vista delle attività pratiche come concerti, saggi, eventi della propria classe di strumento/composizione che ho trovato insufficienti nelle classi che ho frequentato in Italia. La maggiore crescita che ho avuto dal punto di vista scolastico, ma anche da qualsiasi altro punto di vista, è stata proprio grazie al fatto di avere svolto attività diverse e imprevedibili che hanno messo in discussione quello che avevo fatto fino a quel momento in Italia e mi hanno fatto capire che esiste anche altro;
3 - Per scegliere le possibili sedi contattate direttamente gli insegnanti via email per capire se possono essere disponibili e per farvi un'idea se la scuola e l'insegnante possono corrispondere a quello che cercate. Non limitatevi a cercare nelle solite città dove vogliono andare tutti, perché ci sono possibilità di ottime esperienze anche in posti insoliti, dove magari la vita costa anche meno, cercare una casa non è così un incubo... Un aspetto interessante dell'Erasmus per studio è proprio che dà la possibilità di andare anche dove normalmente non si penserebbe di andare. Poi è ovvio che se volete andare ad ogni costo in una città allora andateci.
Giovanni Zaniol, Le Domande di Aldo
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