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Leeds, Inghilterra - Leeds College of Music - Musica Applicata

Matteo Falco


Siamo arrivati un pomeriggio di Settembre. Il cielo curiosamente terso e l’aria di una freschezza difficile da trovare nelle zone pianeggianti del nord Italia. Il tempo di scaricare i bagagli e io e la mia compagna di Erasmus siamo pronti a vestire i panni del turista e partire alla volta del centro storico della città. Il primo impatto ci lascia piacevolmente colpiti.


Leeds è una vivace e piacevole città nella contea del West Yorkshire, cuore dell’entroterra inglese. Uno di quei posti a misura d’uomo, ma che al contempo ha da offrire una quantità di locali e intrattenimenti estremamente variegata, dal multisala ai live club e negozi di ogni forma e misura, il tutto nel raggio di una decina di minuti a piedi nel centro della città. L’indoor market più grande d’Europa, il bowling, il fish and chips, il discount, buskers per le strade, ogni sorta di ristorante e take away possibili e immaginabili e, naturalmente, pub, pub e ancora pub. Si, perché il pub è un elemento fondamentale nella cultura inglese. Se film come “Hot Fuzz” e “The World’s End” possono da un lato far sorridere, dall’altro la vista di una fila di quarantenni ubriache che si sorreggono l’un l’altra per le vie del centro alle 9 del sabato sera è molto illuminante su quale sia l’idea di divertimento nel weekend per chi vive oltre la Manica, senza limiti d’età. Se vi piace la birra, quella buona, questo è il posto giusto per voi.


Naturalmente non è indispensabile ubriacarsi come delle spugne e uscire tutte le sere per fare esperienza di ciò che lo Yorkshire ha da offrire. A poche fermate di autobus dal centro città si può godere della bellezza mozzafiato di foreste, parchi, riserve naturali, rovine di antiche abbazie medievali e, per gli amanti del turismo culturale, vecchie ville inglesi, uno strabiliante museo di armature e una bellissima galleria d’arte.

Leeds è inoltre una città universitaria molto frequentata. Conta quattro università e un College of Music (ora Conservatoire), il che si traduce in decine di migliaia di ragazzi e ragazze giovani provenienti da ogni parte del mondo. Qualunque sia la vostra idea di vita sociale, non avrete difficoltà a farvi degli amici.

Lo status di città universitaria implica una notevole quantità di possibilità nella ricerca dell’alloggio. Al momento dell’house hunting, abbiamo trovato un numero di student accomodation, alcune delle quali consigliate direttamente sul sito del college, edifici interi esclusivamente di appartamenti per studenti adatti a tutte le tasche. Molti studenti comunque, specialmente dopo il primo anno, scelgono di cercare casa insieme e andare in appartamenti privati, sia per contenere i costi che per evitare le regolari (e fastidiose) visite dei tecnici della manutenzione tipiche di queste strutture. Personalmente, la mia esperienza a riguardo non è stata propriamente esaltante. La conferma che saremmo partiti per un intero anno di Erasmus è arrivata verso la fine di Giugno. Internet era l’unica risorsa disponibile per la ricerca di una casa a distanza e quasi tutti i posti disponibili, soprattutto quelli più a buon mercato, erano già stati presi. Il miglior compromesso tra costo e disponibilità che abbiamo trovato, si è rivelato una student accomodation a circa mezz’ora di cammino dal College, in una zona molto gettonata dagli studenti universitari, in quanto vicina a due delle università della città. Non avendo a disposizione il setup da studio che avevo in Italia, comunque, ho trascorso la maggior parte del mio tempo in College, usando le facilities a disposizione per finalizzare i lavori per gli esami, tuttavia non definirei la maggior parte di quel poco tempo che ho trascorso in accomodation “di qualità”.


Il College of Music è situato nella zona sud-ovest del centro città, di fianco alla sede della BBC Yorkshire Radio. La struttura principale è un edificio di cinque piani comprendente un cospicuo numero di practice rooms quasi tutte dotate di pianoforte verticale, sale prova, studi di registrazione e di mix, Mac Labs con accesso a varie suite di software DAW, notazione musicale, editing video e altro, PC Labs, uno studio counter dove poter prendere in prestito attrezzatura di ogni tipo (strumenti musicali, microfoni, tastiere, videocamere e così via), aule multimediali usate per lezioni frontali e presentazioni, due auditorium per eventi live e masterclass, un café bar e un rooftop bar. La library (biblioteca) del College è in un edificio a parte poco distante. E’ molto ben fornita di tutto ciò che è incluso nella reading list (e non) dei corsi e degli esami da preparare, da partiture e spartiti a libri di storia della musica, teoria del cinema, music business, sound design e molto altro. Una valida risorsa da poter sfruttare per progetti di ricerca, anche personali.


Il College offre corsi di musica classica, Jazz, Pop, Songwriting, Folk, Production, Film Music e teatro musicale, quindi mi sono trovato a contatto con ogni possibile tipo di musicista e performer. Le possibilità di realizzazione di progetti personali e nuove collaborazioni sono ampie e ci sono a disposizione tutti i mezzi per realizzare prodotti di qualità altamente professionale. Oltre ai moduli collettivi, che spaziano da orchestrazione e arrangiamento al music business, un tutor mi ha seguito in lezioni individuali durante l’anno accademico, dandomi feedback sul lavoro di musica applicata e library music che gli ho presentato su base settimanale. La mia esperienza durante e oltre l’anno di Erasmus mi ha portato ad ampliare considerevolmente il mio skillset legato alla musica per media, ma anche ad espandere il mio interesse oltre la Film Music verso il mondo della post produzione e della sonorizzazione, tanto che ho deciso di restare in Inghilterra e proseguire qui gli studi iscrivendomi ad un Master in "Sound Design for Film and Television”.

 

Il corso prevede Masterclass, generalmente su base settimanale, tenute da guest lecturers, alcuni dei quali professionisti affermati con alle spalle carriere pluridecennali nel mondo della produzione per musica per Film e TV (su tutti, segnalo Nicholas Dodd, James Bellamy, Michael Price e Harry Escott). Le masterclass con ospiti più prestigiosi sono generalmente seguite da una “Film Night”, un evento interno di circa un’ora e mezza durante il quale gli studenti possono mostrare i propri lavori in uno degli auditorium e ricevere un feedback da parte di una “giuria” composta generalmente da due insegnanti e dal guest lecturer. Oltre a mostrare il proprio lavoro a professionisti affermati, questa è un’occasione per avere una chiacchierata informale con persone molto attive sulla scena inglese e Hollywoodiana e magari un primo passo per mettere un piede nell’industria. Non è capitato a me, ma mai dire mai.


Il college ospita e propone inoltre un numero di eventi quali concerti, open mics, pub quiz, la freshers’ week e attività come il coro Pop e Jazz. Lo staff del college e dell’amministrazione è estremamente disponibile per qualsiasi necessità, dalle questioni burocratiche, come la registrazione con un medico locale, al supporto per la “mental health” (salute mentale), una questione molto sentita qui in Regno Unito. L’accoglienza è stata molto calorosa. Gli eventi per gli studenti internazionali includono pranzi, visite della città e altre attività organizzate dagli “Student Officers” durante i quali è possibile socializzare con studenti provenienti da tutto il mondo.



La scena musicale della città è piuttosto variegata e va dai concerti di band di ogni tipo, locali e non, nei pub e live clubs come il Brudenell e il Domino, a cineconcerti e serate a tema cinematografico, come il cineconcerto di E.T. o il concerto con interludi narrati con musiche tratte da Harry Potter a cui ho assistito.



La First Direct Arena nell’area nord del centro ospita inoltre regolarmente concerti con artisti di fama internazionale, inclusi cineconcerti di blockbuster americani come Titanic e Star Wars. I concerti dell’arena sono però anche decisamente più incisivi sul portafoglio.

Il costo della vita si è rivelato mediamente accessibile. La differenza più marcata rispetto alla città universitaria media italiana è l’affitto. Non mi è riuscito di trovare una stanza vicina al College a meno di 380£ al mese. Anche i trasporti pubblici inglesi sono mediamente più costosi di quelli italiani. Tutto il resto, è allineato al prezzo medio di una città media italiana (a parte la pizza. Ma, in fondo, quale italiano con un briciolo di orgoglio patriottico può volere una pizza col pollo e le polpette? Si scherza, naturalmente, ma nemmeno troppo).


 

TIPS


1 - Imparate la lingua prima di partire. Sicuramente, le vostre abilità linguistiche miglioreranno col tempo, la permanenza e la pratica, ma avere delle solide basi prima dell’arrivo vi aiuterà ad ambientarvi velocemente e vivere al meglio la vostra esperienza estera;


2 - Pianificate con anticipo. Cose come la ricerca di una casa da mille miglia di distanza non sono mai facili e trovare la soluzione ideale richiede tempo. Se riuscite, mettetevi in contatto con altri studenti o persone del posto e chiedete consigli prima di partire;


3 - Restate almeno sei mesi, un anno se possibile. Il tempo vola in Erasmus e, prima che ve ne accorgiate, starete caricando i bagagli e imbarcandovi sull’aereo di ritorno. Oltre a essere produttivi e farvi utili contatti per il futuro, vorrete avere il tempo di esplorare, vivere ciò che la città e i dintorni hanno da offrire, immergervi in una cultura differente, farvi degli amici con cui condividerete una delle più significative esperienze della vostra vita. Non siate timidi, andate e divertitevi.

 

In conclusione, la mia esperienza Erasmus è stata una rivelazione.

Vivere in un paese con un cultura così differente da quella italiana ed essere immerso in un ambiente profondamente internazionale, a costante contatto con persone provenienti da tutto il mondo, mi ha portato a decidere in breve tempo che non volevo limitare la mia esperienza estera al solo anno di mobilità, ma protrarla oltre, proseguendo i miei studi oltremanica nello Yorkshire, dove vivo attualmente e sto per aprire un nuovo ed entusiasmante capitolo della mia vita all’università di York. Lo spettro della Brexit e l’incognita di non sapere se sarei potuto tornare più avanti a condizioni economicamente accettabili hanno di sicuro giocato un ruolo nella mia decisione di restare e, quando sono partito, di certo non prevedevo una pandemia, ma senza l’Erasmus nulla di tutto questo sarebbe mai accaduto. Che sentiate di voler andare a vivere all’estero, o anche solo di starci qualche mese per fare un’esperienza di vita da riportare in Italia, il mio consiglio è fatelo. Magari non vi cambierà la vita, ma ne ritornerete senza dubbio arricchiti (nello spirito) e con qualcosa di unico da raccontare.

 

Per domande o dubbi potete contattarmi alla mail: matteo.falco1986@gmail.com

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